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Ci siamo ispirati all’albero presente nello stemma comunale, la quercia, per rappresentare visivamente i valori che dovranno ispirare tutto il percorso: le radici sono il simbolo di una comunità coesa, solidale e accogliente; il fusto riguarda la sostenibilità, intesa come negli obiettivi dell’Agenda ONU 2030; la chioma rimanda al verde: l’immagine che abbiamo del nostro territorio per il grande numero di parchi e l’elevata dimensione dell’area agricola.

Il Piano Urbanistico Generale riguarda tutti i cittadini perché avrà effetti concreti nella vita dei formiginesi; ecco perché è indispensabile un percorso di partecipazione e di massima trasparenza comunicativa.


Cos'è il PUG - Piano Urbanistico Generale

La recente pianificazione urbanistica di Formigine è stata indirizzata dal Piano Strutturale Comunale (PSC) e dal Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), strumenti approvati nel 2013, che hanno individuato le scelte strategiche di assetto e di sviluppo del territorio.

Il PSC prevedeva, in linea con l'allora vigente legge regionale, la riduzione dell'espansione edilizia, ipotizzando una crescita per la città di Formigine a 36.000 abitanti, e orientava il piano alla riqualificazione del tessuto urbano esistente. Con i successivi Piani operativi comunali (POC) del 2014 e 2017, che sono gli strumenti di attuazione del PSC, sono stati previsti alcuni importanti interventi di trasformazione del territorio, in aree già urbanizzate: il comparto Coop-Ex Distillerie Bonollo, il comparto in via San Giacomo e numerosi altri interventi volti anche al miglioramento della sicurezza stradale.

Il percorso di attuazione di quanto previsto nel PSC è continuato con la quarta variante al RUE, sostenendo la rigenerazione grazie alla semplificazione delle procedure urbanistiche, all'introduzione di premialità per incentivare la messa in sicurezza sismica dei fabbricati e a maggiori opportunità per la ristrutturazione degli edifici di valore testimoniale, prevedendo inoltre l'aumento delle dotazioni per la mobilità sostenibile.

La nuova legge urbanistica regionale dell'Emilia-Romagna ha inteso promuovere un cambiamento fondamentale nella disciplina del governo del territorio e delle sue trasformazioni: assumere come principio cardine la limitazione del consumo di suolo per favorire ulteriormente la rigenerazione della città costruita.

Il nuovo strumento di pianificazione di cui si deve dotare l'Amministrazione per il governo del territorio è il PUG (Piano Urbanistico Generale), il quale si pone due obiettivi: limitare nuovi insediamenti in aree non ancora edificate, per perseguire il saldo zero entro il 2050 e, attraverso nuove politiche e strumenti, incentivare la rigenerazione urbana e la qualificazione delle aree già urbanizzate.

Il PUG può consentire anche interventi di espansione della città, ma nel limite del 3% del territorio già urbanizzato, per lo sviluppo delle attività produttive ed economiche, e per il potenziamento dell'offerta residenziale di tipo sociale o per sostenere la rigenerazione urbana.

Sostenibilità e tutela sono le parole chiave che indirizzano il PUG anche nella disciplina del territorio rurale, attraverso il sostegno allo sviluppo delle attività agricole e agroalimentari, accompagnato dalla valorizzazione e fruizione del paesaggio agricolo, del patrimonio storico e naturalistico.
Il nuovo piano urbanistico è guidato dalla Strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale (SQUEA) che, sulla base di un quadro diagnostico in analisi della situazione ambientale e sociale attuale, è chiamata a definire lo scenario della Formigine di domani. Tutte le trasformazioni devono essere coerenti con tale Strategia e perseguirne gli obiettivi, contribuendo all'interesse della comunità.

Il PUG di Formigine

Il Cronoprogramma

Il Quadro conoscitivo


Cos'è il PGTU - Piano Generale del Traffico Urbano

Nel biennio appena trascorso, il Comune di Formigine si è dotato del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) e del BICIPLAN: strumenti di pianificazione che, partendo dall'assetto territoriale fortemente interconnesso che contraddistingue i quattro comuni del distretto ceramico, affrontano i problemi della mobilità con un orientamento sostenibile, in un orizzonte temporale di medio - lungo termine.

Ora si procede con il nuovo Piano Generale del traffico Urbano (PGTU), aggiornando il precedente piano i cui lavori programmati sono già stati attuati. In generale, il PGTU è uno strumento che concentra la sua analisi all'interno del perimetro del centro abitato e che prefigura interventi di breve termine, realizzabili velocemente.

Esso ha come obiettivi fondamentali il miglioramento delle condizioni di circolazione (movimento e sosta), il miglioramento della sicurezza stradale (riduzione degli incidenti stradali), la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, il risparmio energetico nella mobilità.

Più nello specifico, si lavorerà affrontando gli aspetti della circolazione e della sosta, della pedonalità, del potenziamento della ciclabilità; su interventi per la creazione di isole ambientali, zone 30, strade e zone residenziali; sul miglioramento della sicurezza stradale; su interventi volti alla fluidificazione del traffico.

L'intero processo di costruzione della proposta di piano, a cominciare dal quadro conoscitivo, sarà accompagnato da diverse attività partecipative e di coinvolgimento della cittadinanza finalizzate alla costruzione di uno scenario condiviso sulle politiche per la mobilità e il traffico urbano.

La conoscenza specifica del territorio da parte di chi vive quotidianamente la città costituisce una fonte essenziale per la formulazione di un quadro realmente capace di cogliere le diverse dimensioni della situazione locale, diventando uno strumento fondamentale per orientare efficacemente misure e interventi.

PGTU
PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

BICIPLAN


Cos'è il PAESC - Piano di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima

Il Patto dei Sindaci è il più grande movimento internazionale che coinvolge le città in azioni a favore del clima e dell'energia. Completamente in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con i principi di giustizia sul clima, il Patto affronta tre temi chiave: la mitigazione del cambiamento climatico (la riduzione delle emissioni in atmosfera), l'adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico e l'accesso universale a un'energia sicura, pulita e conveniente.

Gli enti locali che aderiscono, si impegnano sia a ridurre le proprie emissioni di CO2 e di gas climalteranti di almeno il 40% entro il 2030, sia ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici dei propri territori.

Lo strumento attraverso il quale raggiungere questi obiettivi è il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), che è stato portato per l'approvazione in Consiglio comunale a fine aprile. L'obiettivo fissato per Formigine è ancora più ambizioso rispetto al minimo previsto: il piano d'azione infatti punta a ridurre le emissioni della metà rispetto al 1998. Si prevede quindi di passare da circa 6 tonnellate di CO2 per abitante del 1998 a 3 tonnellate di CO2 per abitante al 2030 (riduzione del 50%).

Il piano definisce anche la situazione al 2018, anno in cui sono state calcolate le emissioni da confrontare con l'anno di riferimento. Da una prima analisi storica dei consumi emergono dati molto positivi: la riduzione pro-capite già ottenuta al 2018 è pari al 35%. Contribuiscono al risultato le politiche comunali di efficienza energetica, la riqualificazione del parco edilizio anche attraverso le detrazioni fiscali che hanno sostenuto gli interventi in questi anni e il miglioramento dell'efficienza dei motori delle autovetture.

Il PAESC è stato redatto con il supporto tecnico dell'Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS) e prevede 18 azioni di mitigazione volte ad una riduzione dei consumi (sia pubblici sia privati), più 12 strategie di adattamento ai cambiamenti climatici che consentano al nostro territorio di rispondere prontamente ad eventi estremi.

Le azioni individuate e finalizzate ad aumentare la resilienza del territorio fanno riferimento alla messa a dimora e alla cura di nuove piante legate anche al verde urbano, all'efficientamento dei consumi idrici, alla gestione delle allerte meteo e alla valorizzazione degli habitat e della biodiversità già presenti sul territorio comunale.

Essendo un piano così di ampio respiro sarà sottoposto ad un monitoraggio biennale che non solo consentirà di valutare la diminuzione delle emissioni passo a passo ma di coinvolgere in maniera continuativa tutta la comunità di Formigine. Ragionando sempre su nuove tecnologie e azioni per poter raggiungere il prima possibile il traguardo prefissato.