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Sabato 28 settembre sarà una giornata importante per Formigine: dalle ore 11, dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Elisa Parenti, i cittadini potranno visitare la storica Torre dell’Acquedotto restaurata (orari visite: 11.30 - 13.30 e 15 - 18, senza prenotazione).
Anche il parco circostante (accesso da via Gramsci) sarà riaperto in una prima porzione che custodisce la fontana più ampia, anch’essa restaurata e di nuovo funzionante, mentre il resto dell’area, con due file di fontane che portano allo stabile della camera del montacarichi (un tempo utilizzato per scendere nella sala delle pompe) sarà oggetto di un secondo cantiere.
Il primo, che ha visto lavorare i restauratori sotto l’attenta direzione della Soprintendenza competente, è stato finanziato per un milione di euro da fondi PNRR. Ma qual è la storia della Torre? Siamo agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, quando si scoprì l’esistenza di una vasta rete idrica sotterranea dovuta alla filtrazione delle acque del fiume Secchia.
Nel 1931 il podestà, Tenente Colonnello Cavaliere De Niederhausern, deliberò la costruzione di un acquedotto; il progetto fu affidato all’Ing. Remigio Casolari del Comune di Formigine e inaugurato il 28 ottobre 1936.
La torre piezometrica a pianta quadrangolare è composta da sei livelli fuori terra per un’altezza complessiva di 36 metri. Al suo interno, oltre al serbatoio dell’acqua posto all’ultimo piano, gli ambienti presenti ai cinque livelli sottostanti sono collegati da una scenografica scala elicoidale, visibile dall’esterno.
Alla fine della guerra, dopo i bombardamenti del 1945, i pochi vani della torre dell’acquedotto furono destinati ad abitazione provvisoria per i custodi, che vi abitarono fino al 1968.
Dagli anni Ottanta, quest’area è stata chiusa al pubblico. Il progetto di recupero ha migliorato le condizioni statiche dei corpi di fabbrica, restaurato i manufatti anche attraverso parziali ricomposizioni di elementi andati perduti, rimesso in funzione la fontana decorativa, dato nuova vita al cortile e al patrimonio arboreo presente. Di grande rilevanza è stato anche l’intervento illuminotecnico, che assolverà un ruolo funzionale legato alla fruizione quotidiana ma anche più “scenografico”, per enfatizzare atmosfere e giochi d’acqua.
Per conoscere meglio la storia di questo luogo bellissimo e i dettagli del restauro, è possibile partecipare al convegno che si terrà sempre sabato 28 alle ore 18 presso la sala consiliare del Castello, nel quale interverranno l’arch. Alessandro Malavolti (dirigente dell’area Lavori pubblici del Comune), l’Ing. Elisa Abati che, insieme all’arch. Elena Pancaldi, ha collaborato al restauro, Francesco Gherardi (presidente dell’associazione di Storia locale E. Zanni) e Germana Romani, che da bambina visse proprio nei locali della Torre e nello splendido giardino.
Nella stessa giornata, i bambini e le famiglie potranno partecipare al gioco interattivo sull’importanza dell’acqua a cura della Fondazione La Locomotiva.
Per informazioni: Ufficio Relazioni con il Pubblico, T. 059/416333, urp@comune.formigine.mo.it.
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Ultimo aggiornamento: 23-09-2024, 12:35