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Si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico distrettuale per concertare e progettare azioni tese alla prevenzione e sensibilizzazione sul rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo al quale hanno partecipato alcuni amministratori dei comuni di Fiorano, Formigine, Maranello e Sassuolo. “L’azzardopatia - è stato detto all’unisono - rappresenta un fenomeno che stiamo affrontando da tempo come amministrazioni nell’ambito di una logica di distretto affinché le azioni da adottarsi possano essere coordinate ad un livello territoriale ampio e abbiano un’efficacia maggiore rispetto ad azioni singole realizzate da ciascun Comune”. 
Sono infatti preoccupanti i dati più recenti comunicati dal Dipartimento Salute Mentale - Settore Dipendenze Patologiche (SDP) riferiti al Gioco d'azzardo Patologico (GAP) che mostrano un aumento esponenziale nella Regione Emilia-Romagna degli utenti (considerando almeno una prestazione nel corso dell'anno considerato) che passano da un numero di 512 riferito al 2010 a 1.277 del 2014; una tendenza confermata con riferimento al territorio modenese in cui si passa da 98 casi del 2010 a 232 nel 2015, mentre i casi in carico per gioco d'azzardo patologico presso il SDP Modena nel 2015 sono 152 dei quali 28 nel solo Distretto Sanitario di Sassuolo. A conferma di questi dati si aggiunge quanto recentemente diffuso dall’Assessorato Regionale alle Politiche sociali, da cui emerge un aumento dei casi di ludopatie trattati dai SERT nel territorio regionale del 15% nell’ultimo anno. 
“Questi dati - hanno sottolineato gli amministratori - rappresentano solo un quadro parziale in quanto si ritiene che siano rilevanti i giocatori patologici che non si rivolgono alle strutture sanitarie, ed ancor più ampio sia il bacino dei soggetti a rischio. Inoltre il fenomeno del gioco d’azzardo riguarda soprattutto quelle fasce di reddito più colpite dalla crisi economica. Lo confermano i dati Eurispes, che mostrano la relazione inversamente proporzionale fra investimento nel gioco e reddito familiare: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. Infine, è stato accertato da numerose inchieste delle Forze dell’ordine, della Magistratura e della Commissione Parlamentare Antimafia che, maggiore è l’offerta del gioco legale, più semplice è per i clan malavitosi trarre profitti attraverso pratiche di usura, riciclaggio, estorsione”. 
E’ stato così deciso di dare attuazione ad una serie di azioni che saranno coordinate a livello distrettuale, al fine di dare organicità e incisività alle iniziative tese a contrastare il gioco d’azzardo tra le quali la verifica di fattibilità di un sistema di agevolazioni fiscali per gli esercizi commerciali che attestino l’assenza di slot-machine nei loro locali; l’omogeneizzazione dei regolamenti sul tema e la redazione di un’ordinanza per la riduzione orari; la determinazione di limiti urbanistici, come ad esempio il divieto di installare nuove slot machine in locali che si trovino entro 500 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”; programmazione di controlli più stringenti da parte della Polizia Municipale; adozione del marchio Slot Free ER per i locali che non ospitano nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d'azzardo; eventi/azioni di sensibilizzazione; ricerca di finanziamenti regionali a favore di progetti di contrasto del gioco d’azzardo. 

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Ultimo aggiornamento: 18-01-2024, 14:28