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Si terrà martedì 5 maggio a Formigine e mercoledì 6 a Medolla il concerto “Sinfonia n. 9 di L. Van Beethoven”, eseguito dalla Spira mirabilis che, per la speciale occasione, amplia l’organico a coristi e solisti, coinvolgendo il Coro Luigi Gazzotti di Modena, per un totale di ben 123 artisti. 
“Lungo i sette anni di vita di Spira mirabilis, le Sinfonie di Beethoven sono state il punto focale del nostro lavoro di studio che si è svolto in prevalenza a Formigine, per poi approdare nelle più importanti sale da concerto d’Europa - affermano i musicisti - In questo momento il passo più audace, ma in un certo senso il più naturale, è quello di completare il ciclo con la Nona Sinfonia. Per quanto ne sappiamo, non è mai stata eseguita senza un direttore, quantomeno recentemente: la ragione non è solo la mole delle forze coinvolte, che sicuramente necessita di coordinamento, ma anche la complessità e la densità del suo messaggio musicale”. 
“Dai giorni del terremoto - continuano - abbiamo cercato di suonare in quelle aree ogni volta che fosse stato possibile, dando un piccolissimo contributo alla ricreazione di un'attività culturale nella zona. Tra i tanti edifici, il sisma ha recato ingenti danni anche a tutti i teatri, questo ci ha portato, di volta in volta, a cercare situazioni ad hoc per dimostrare che l'assenza di uno spazio ideale per la musica non avrebbe proibito alla popolazione dell'area di godere di un concerto di qualità. In questo caso, il compito era reso particolarmente arduo dalle dimensioni del progetto. La scelta è caduta sullo stabilimento della fabbrica Menù di Medolla, uno spazio industriale ricostruito dopo i pesanti danni del sisma e che oggi, dopo tre anni, è diventato uno dei simboli della rinascita della zona”. 
Entrambi i concerti si terranno alle 21, con ingresso libero ma con prenotazione. Modalità di prenotazione e accesso sono consultabili sui siti Internet del Comune di Formigine e dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord. 
Spira mirabilis, lo ricordiamo, è un progetto nato nel 2007 ad opera di alcuni giovani musicisti professionisti già attivi nelle più importanti realtà musicali di tutta Europa che hanno espresso l’esigenza comune di crearsi una dimensione propria in cui poter continuare a studiare, senza dover rincorrere il ritmo frenetico che il mondo musicale professionale impone. Per ogni incontro, viene scelto uno ed un solo brano del repertorio sinfonico o cameristico, da analizzare, interpretare e “regalare” al pubblico. Creare un’interpretazione coerente e univoca di un brano sinfonico senza la presenza di un direttore è un lavoro lungo e difficile che richiede molta discussione, senso di responsabilità e capacità critica nei confronti degli altri e di se stessi, ma è proprio questo processo, nella sua complessità e, in un certo senso, utopia, ad essere il motivo dell’esistenza del progetto. 

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Ultimo aggiornamento: 18-01-2024, 14:28